Marinella Manicardi è un’attrice, regista e scrittrice laureata in Lettere. Ha iniziato il teatro con Luigi Gozzi, suo compagno d’arte e di vita, fondando il Teatro delle Moline a Bologna. Tra i suoi lavori spiccano spettacoli come Freud e il caso di Dora e collaborazioni con autori come Sanguineti e Lucarelli. Ha curato regie e drammaturgie premiate, tra cui Anna Cappelli e Corpi impuri, e pubblicato libri con vari editori. Oltre alla scena, si dedica a radiodrammi, progetti televisivi e attività didattiche, considerando il teatro un punto di vista privilegiato sul mondo.

Dal Teatro delle “cantine” alle scuole di oggi: un viaggio nell’arte

“Ho debuttato in teatro nell’ inverno del 1970-71, in un’Italia profondamente diversa da quella odierna. All’epoca, le scuole di teatro erano obsolete e poco utili; i nuovi talenti si formavano autonomamente, spesso in piccoli gruppi e teatri sperimentali. I nostri riferimenti erano le avanguardie artistiche e culturali: il Living Theatre, Grotowski, Strehler, per citarne alcuni. Con Luigi Gozzi abbiamo fondato il Teatro delle Moline a Bologna, trasformando un luogo non convenzionale in uno spazio culturale attivo per 38 anni. Negli anni ’70 e ’80, in Italia, si moltiplicarono esperienze simili, con teatri improvvisati in cantine o spazi non ufficiali, molti dei quali purtroppo scomparsi. Le Moline, invece, sono sopravvissute, diventando nel 2006 la terza sala di Arena del Sole, teatro nozionale. È un risultato di cui possiamo essere orgogliosi. Oggi il mio lavoro si svolge più spesso fuori dai teatri tradizionali, in biblioteche, università, scuole e spazi artistici. Scrivo i miei testi e conduco laboratori, cercando collaborazioni nutrienti, evitando lo stress dei provini spesso inutili. A chi vuole iniziare oggi consiglio di frequentare le scuole di teatro, alcune ottime. Ai più intraprendenti suggerisco di tentare esperienze creative autonome, come ho fatto io”.

Creare un teatro: sfida, responsabilità e passione tra arte e civico impegno

“Inventare un teatro è un progetto faticoso ma di estrema soddisfazione e responsabilità. Un teatro è luogo pubblico sempre, anche quando è sostenuto da denaro privato, ma nessuno in Italia può permettersi di non chiedere denaro pubblico. Per questo occorre molto senso civico oltre al coraggio del rischio culturale. Difficile scegliere tra i tanti spettacoli o aree di ricerca: il rapporto teatro-psicoanalisi, l’incontro con i giallisti bolognesi Lucarelli, Fois, la mia decisione di passare alla regia con riconoscimenti nazionali, poi alla scrittura raccontando il lavoro e i tabù che ancora ci governano…. “.

L’incontro con Doc
“Non avendo oggi una mia compagnia teatrale mi sono rivolta a Doc per ottenere l’agibilità necessaria. Questa soluzione si è rivelata fondamentale per superare un ostacolo di natura burocratica, così da concentrarmi sulle mie attività artistiche senza ulteriori complicazioni. Spero, grazie ai vari professionisti Doc, di poter partecipare a progetti che uniscano teatro ad altre visioni e competenze”.