Pino Pecorelli, socio di Doc Servizi, è bassista, contrabbassista, compositore e produttore artistico. Diplomato in contrabbasso al Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma, ha collaborato con numerosi artisti italiani e internazionali, spaziando tra musica dal vivo, registrazioni in studio, teatro, cinema e arti performative. È stato bassista e produttore artistico dell’Orchestra di Piazza Vittorio, con la quale ha vinto il Premio David di Donatello 2020 come miglior musicista, esibendosi in alcuni dei più prestigiosi teatri italiani ed europei, dal Barbican Centre di Londra al Teatro Grec di Barcellona. Oggi è direttore artistico della Piccola Orchestra di Torpignattara e fondatore della BabelNova Orchestra, con cui ha debuttato al Festival di Sanremo 2024 nella serata dei duetti insieme a Dargen D’Amico. Parallelamente ha firmato diverse colonne sonore per il cinema e la televisione, tra cui quella della serie Bangla, premiata con il Nastro d’Argento 2022 come Migliore Commedia. Un artista versatile ed eclettico, che ha fatto della contaminazione musicale e culturale il cuore del suo percorso.
Dal palco allo studio: il mestiere che si trasforma
“Siamo in una fase in cui, secondo me, la pandemia ha generato un taglio netto tra le generazioni. Si è creata una sorta di spaccatura tra gli under 30 e chi, come me, ha qualche anno in più. Non tanto all’interno degli ambienti di lavoro, ma nella percezione esterna del prodotto che si propone. Ho la fortuna di lavorare con colleghi molti giovani, sia in ambito produttivo che didattico, e mi incuriosisce molto capire come un under 25 o under 30 approccia il lavoro. Mi sembra che, nelle nuove generazioni, si giochi spesso al ribasso, soprattutto per quanto riguarda le offerte di lavoro e i percorsi possibili. Questo fa sì che chi appartiene alla mia generazione venga a volte percepito come un “dinosauro”, quando invece qualche anno fa un quarantenne o un cinquantenne era visto come punto di riferimento. In realtà oggi ci si deve reinventare continuamente. Personalmente sono stato fortunato perché ho sempre vissuto la professione nel senso più ampio possibile: come performer, produttore e compositore. Oggi faccio meno attività live rispetto al passato, e mi dedico di più allo studio di registrazione, alle colonne sonore per teatro, cinema e televisione. È un lavoro più stanziale, viaggi di meno, ma allo stesso tempo raccogli i frutti di tanti anni di esperienza”.
Il David di Donatello per l’Orchestra di Piazza Vittorio
“Un traguardo importante è stato sicuramente quello con l’Orchestra di Piazza Vittorio, che fino alla pandemia ha avuto grandi possibilità di esprimersi ed evolversi, spaziando tra live, teatro e cinema. Proprio Nel 2020 è arrivato un riconoscimento importante: ho vinto un David di Donatello, dico sempre “in pigiama sul divano”. È stata una vittoria curiosa, in un anno tremendo, ma un grande traguardo corale, condiviso con Mario Tronco e con Leandro Piccioni, compianto autore delle musiche originali”.
La musica come strumento di incontro e cambiamento sociale
“Se pensassi a una svolta nella mia carriera, direi senza dubbio l’Orchestra di Piazza Vittorio. Ho iniziato quel progetto a 28 anni e oggi continua con la Babel Nova Orchestra. Con quell’esperienza ho messo a frutto tutti i miei interessi, ho girato il mondo, ho suonato in teatri prestigiosi e ho avuto la possibilità di vivere la musica come strumento di incontro umano oltre che professionale. Era nata come iniziativa simbolica legata al tema dell’immigrazione, e invece è diventata un percorso straordinario, anche per l’impatto sociale che ha avuto”.
Più serenità, più chiarezza, più supporto: vivere da musicista con Doc Servizi
“Se dovessi dire tre motivi per cui conviene essere soci Doc Servizi:
- Riduce lo stress personale: delegare la parte fiscale è impagabile. Da musicista si vive meglio, più a lungo.
- Chiarezza: la gestione è trasparente e molto più comprensibile rispetto ad altre forme contrattuali.
- Supporto e comunità: hai accesso a informazioni, diritti e strumenti che da solo non conosceresti, e soprattutto fai parte di una rete che ti sostiene.
Penso a un episodio dei primi anni, quando incontrammo a Verona un consulente che ci spiegava il sistema della cooperativa Doc Servizi. Per molti musicisti stranieri dell’orchestra, quella fu l’occasione di regolarizzarsi, ottenere permessi di soggiorno e poi la cittadinanza italiana. Oggi la maggior parte dei musicisti della Babel Nova Orchestra è cittadina italiana: un risultato enorme, sia personale che collettivo”.
Resistere, imparare, emozionare: consigli ai giovani musicisti
“Quanto ai giovani, il consiglio che mi sento di dare è di non fermarsi mai e di vivere questo mestiere come una gavetta continua. È un lavoro meraviglioso, ma richiede di dare senza pensare subito a cosa si riceve. Nei momenti difficili — e ce ne sono molti — bisogna resistere, perché spesso proprio da lì nasce nuova energia e voglia di dire qualcosa di importante. Non dimentichiamoci mai che facciamo un lavoro per gli altri, che porta benessere e bellezza a chi ci ascolta. Questa consapevolezza è una gratificazione enorme, e deve alimentare la fame di continuare a ‘mangiare musica’ sempre”.
