Alessio Ciancianaini, socio Doc Servizi, è un regista e filmmaker originario della Liguria. Dopo aver studiato regia e sceneggiatura alla SDAC di Genova, ha perfezionato la sua formazione alla New York Film Academy nel 2011. Nel corso della sua carriera ha collaborato alla produzione di progetti per importanti brand come Fila, Jacob Cohën, Canali, Saucony e Timberland. Ha co-scritto e diretto due cortometraggi: A Cup of Tea, presentato allo Short Film Corner di Cannes 2016, e L’ultima consegna, menzione speciale al Rome Independent Film Festival 2021. Oltre alla regia e al filmmaking, da diversi anni si dedica alla formazione, con il suo progetto di laboratori di cinema Overlook Filmmaking Labs e come docente presso la Scuola di Cinema per Ragazzi ZuccherArte.
Innovazione e visione artistica: il futuro dell’audiovisivo
“Il mio percorso prosegue cercando di portare avanti sempre e comunque una crescita professionale legata alle competenze sempre in divenire e all’approccio creativo e artistico che, per forza di cose, muta con l’età, l’esperienza e la propria visione del mondo. L’argomento di discussione più presente nel settore allo stato attuale, il quale crea in molti un po’ di comprensibile paura, è certamente quello legato allo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Io credo che, come ogni nuova tecnologia integrata nel cinema e nell’audiovisivo, possa essere uno strumento di aiuto per risolvere alcuni problemi, a patto che non diventi un mero stratagemma per fare le cose con più velocità senza badare al risultato. Io mi occupo principalmente di prodotti audiovisivi narrativi, come cortometraggi e commercial, sia per quanto riguarda la regia che diversi aspetti della post-produzione, e vi assicuro che non ne avrei portato a termine nessuno con la giusta efficacia se mi fossi affidato all’intelligenza artificiale cercando di compensare eventuali lacune presenti. Ogni nuovo intervento tecnologico dovrebbe aiutare a fare le cose meglio e non semplicemente a farle prima.”
L’importanza di imparare sul campo
“Ai giovani consiglierei di fare tanta pratica e di sbagliare tanto. Occupandomi anche di formazione sono spesso a contatto con studenti dei licei e delle accademie ad indirizzo multimediale e cinematografico, e ciò che noto è che è molto complicato per loro salire quel gradino che separa la realtà dell’aula a quella del set vero e proprio. Le esperienze e i progetti che sviluppano per gli esami e per i laboratori sono spesso concepiti all’interno dei programmi ministeriali e quindi decisi da persone che poco conoscono di questo mondo professionale. Con questo non voglio dire di ignorare completamente lo studio, anzi lo consiglio sempre perché la teoria, quando ben insegnata, è fondamentale; quello che dico spesso ai ragazzi è di non frequentare in maniera passiva ma di fare molto al di fuori degli orari delle lezioni: con gli amici e i compagni di studio si possono realizzare progetti, shooting, piccoli cortometraggi, non importa se con il cellulare o con la fotocamera. L’importante è fare, provare, scrivere, girare, montare e rendersi conto di cosa va e cosa non va, e poi riprovare e migliorare sempre.”
La formazione come nuova frontiera creativa
“Al di là dei progetti che ho realizzato come regista e filmmaker, ultimamente un aspetto del mio lavoro che mi sta appagando molto è quello legato alla formazione. Insieme ad alcuni collaboratori, porto avanti due progetti paralleli tra le province di La Spezia e Massa-Carrara: uno si chiama Overlook Filmmaking Labs, e propone laboratori di cinema, lunghi e brevi, sia in presenza che online, rivolti a chiunque sia interessato principalmente alla regia e alla sceneggiatura, e l’altro è la Scuola di Cinema per Ragazzi ZuccherArte, la cui sede centrale a Genova è stata fondata nel 2009 da Ludovica Gibelli e Marco di Gerlando, che dal 2023 abbiamo portato anche qui a Levante, con una filiale con sede a Sarzana. Insegnare è un modo incredibile per tenersi sempre aggiornati, sul pezzo, e dà sempre continui spunti per migliorare anche nel proprio percorso percorso personale, creativo e professionale. In particolare, le connessioni che si creano con i ragazzi giovani, dai 12 ai 19 anni, arricchiscono in un modo che va anche oltre il cinema, pur operando sempre nell’ambito dell’insegnamento di questa forma d’arte”.
Doc Servizi: protezione e libertà
“Diventare socio di Doc Servizi ha migliorato in modo significativo la gestione del mio lavoro. Ho riscontrato numerosi vantaggi, tra cui:
- Maggiore tutela rispetto al passato: quando lavoravo con partita IVA come libero professionista, non avevo la sicurezza di oggi. Ora posso contare sulla stessa protezione di un lavoratore dipendente, senza rinunciare alla libertà tipica del freelance. Per una categoria come la nostra, spesso poco considerata, questa è una vera conquista sociale.
- Ottimizzazione delle spese: per un filmmaker come me, che affronta costi importanti e si sposta di frequente, è fondamentale poter giustificare spese di vitto, alloggio, trasporti e acquisti legati ai progetti. Questo si traduce, concretamente, in un guadagno netto spesso superiore a quello che avrei con una semplice partita IVA.
- Supporto costante e competente: avere sempre a disposizione referenti preparati, disponibili e gentili è impagabile. Sono pronti a risolvere qualsiasi problema e gestiscono in modo efficiente gli aspetti economici, burocratici e amministrativi, permettendomi di ottenere il massimo vantaggio da ogni situazione”.
