Regime forfettario e lavoro in cooperativa? Si può fare!
Forfettaria e lavoro in cooperativa, un binomio possibile
L’espressione forfettaria e lavoro in cooperativa indica la possibilità concreta per molti professionisti, professioniste e freelance di combinare il regime fiscale forfettario con l’ingresso in una cooperativa di lavoro come socio o socia-dipendente. Questo approccio consente di mantenere la partita IVA sotto il regime agevolato, finché se ne rispettano i limiti, intervenendo al contempo con una cooperativa per accedere a tutele, semplificazioni amministrative e servizi aggiuntivi.
Quando conviene combinare forfettaria e lavoro cooperativo
I limiti del regime forfettario
Il regime forfettario è particolarmente vantaggioso se sei agli inizi o se il fatturato annuo non supera 65.000 euro. Le aliquote ridotte, la semplificazione degli adempimenti fiscali e l’assenza dell’obbligo IVA rappresentano benefici concreti. Tuttavia, quando il limite dei ricavi si avvicina, o se le attività diventano numerose e complesse, questi vantaggi possono ridursi: si entra nel regime ordinario, cambiano gli obblighi fiscali, cambiano anche i costi di gestione.
Coesistenza di regime forfettario e lavoro in cooperativa
Ecco dove diventa interessante il binomio: puoi mantenere la tua partita IVA forfettaria per alcune attività, e allo stesso tempo entrare nella cooperativa come socio-dipendente per altre prestazioni. Hypernova spiega che questo è possibile, purché alcune condizioni vengano rispettate (per esempio, che il reddito da socio-dipendente non superi soglie definite). In questo modo mantieni parte dell’autonomia tipica del freelance, ma ti appoggi a una struttura che gestisce fiscali, contratti, assicurazioni e tutele sociali.
Come funziona praticamente
Diventare socio dipendente
Entrando in cooperativa come socio-dipendente, si stabilisce un rapporto lavorativo ufficiale: la cooperativa assume il lavoratore, attivando le tutele previste per i dipendenti. Ciò include contributi previdenziali, coperture assicurative, malattia, ferie. La cooperativa si occupa della gestione delle pratiche burocratiche, della fatturazione verso i clienti, del recupero crediti, della contabilità.
Mantenere la Partita IVA
Mantenere la Partita IVA forfettaria significa che alcune attività vengono svolte al di fuori del contratto dipendente o socio della cooperativa. Si può cioè “dividere” le prestazioni: alcune fatturate tramite cooperativa, altre con fattura propria in regime forfettario. È importante valutare caso per caso, sia fiscalmente che operativamente, per non superare limiti o incorrere in complicazioni (ad esempio in ambito contributivo, reddito dichiarato, limiti di prestazioni).
Quando passare completamente in cooperativa
Molti scelgono di combinare per un periodo sperimentale, valutare come vanno entrambe le attività e solo dopo decidere se restare totalmente nel modello cooperativo. La cooperativa prende in carico tutti gli aspetti onerosi (commercialista, aggiornamenti fiscali, responsabilità assicurative), liberando tempo e risorse al professionista, che può concentrarsi sul fare anziché sulla burocrazia.
Vantaggi del modello combinato
Tutele estese: malattia, assicurazioni, contributi versati regolarmente.
Semplificazione: la cooperativa gestisce la parte più complessa (fatture, contabilità, adempimenti).
Stabilità: il reddito da socio-dipendente offre una base più sicura, anche nei periodi più magri.
Autonomia mantenuta: non si perde la libertà di scegliere clienti, progetti, tariffe per le prestazioni svolte con Partita IVA.
Riduzione del rischio: grazie alla cooperativa, problemi come ritardi nei pagamenti e recupero crediti diventano meno gravosi.
Limiti e criticità da valutare
Complessità amministrativa
Anche se la cooperativa aiuta, bisogna gestire bene la distinzione tra attività con Partita IVA e attività svolte nella cooperativa come socio-dipendente. Serve chiarezza su quali prestazioni rientrano in ciascuna modalità, su come dichiarare i redditi, su eventuali limiti di reddito imponibile, contributi INPS, INAIL, ecc.
Costi impliciti
Anche in cooperativa ci sono costi (trattenute, contributi); non avere Partita IVA non significa avere “tutto gratis”. Bisogna valutare se il residuo netto che si ottiene è comunque economicamente vantaggioso rispetto allo sforzo personale e professionale.
Soglie e vincoli
Se superi i limiti del regime forfettario o del reddito da socio dipendente, potresti dover passare a regime ordinario, con maggiori obblighi e costi. Serve una buona pianificazione fiscale per evitare sorprese.
Come decidere se è la scelta giusta
Fai una stima dei ricavi previsti: per diverse fonti (quelle da fatturare come forfettario e quelle che potresti svolgere tramite cooperativa).
Valuta le tue esigenze di tutele: malattia, maternità, ferie, assicurazioni. Quanto sono importanti per te?
Analizza anche il tempo che dedichi alla burocrazia: preparazione di fatture, contabilità, aggiornamenti fiscali. Se questo tempo ti sottrae attività produttiva, la cooperativa ha un vantaggio.
Calcola il netto che ti resta: confronta scenario “solo forfettario”, scenario “forfettario + cooperativa” e scenario “solo cooperativa”.
FAQ su forfettaria e lavoro in cooperativa
È legale mantenere Partita IVA forfettaria e allo stesso tempo lavorare in cooperativa?
Sì, purché si rispettino le normative vigenti: limiti di ricavi, contributi, reddito da dipendente. Hypernova segnala che molti soci l’hanno fatto.
Si perde autonomia se si entra in cooperativa?
Non necessariamente. Puoi continuare a gestire clienti tramite Partita IVA per alcune attività, mantenendo autonomia operativa, mentre la cooperativa si occupa delle prestazioni per cui diventi socio-dipendente.
Quali sono i requisiti fiscali da non superare?
Per il regime forfettario il limite è 65.000 euro di ricavi/compensi. Inoltre, bisogna verificare che il reddito da cooperativa non superi le soglie previste, altrimenti potrebbero sorgere obblighi aggiuntivi.
Quando conviene passare completamente in cooperativa?
Quando si ha un volume di lavoro stabile, molte attività gestite, quando i costi burocratici e fiscali con Partita IVA stanno diventando onerosi, e quando le tutele offerte dalla cooperativa cominciano a rappresentare un valore concreto.
Conclusione
La coesistenza tra forfettaria e lavoro in cooperativa è un’opzione reale e per molti praticabile. Offre un compromesso intelligente tra autonomia e protezione. Con il giusto equilibrio, la cooperativa diventa un partner che alleggerisce il carico amministrativo, fiscale e burocratico, permettendoti di concentrarti sul tuo lavoro, senza rinunciare alle tutele che fanno la differenza.
Tabella comparativa
Caratteristica | Partita IVA Forfettaria | Lavoro in Cooperativa | Modello Combinato |
---|---|---|---|
Tassazione | Aliquota agevolata (5% o 15%) entro i 65.000 € annui | Trattenute IRPEF e contributi tramite busta paga | Parte del reddito con tassazione forfettaria, parte tramite busta paga |
Contributi previdenziali | A carico del professionista (INPS gestione separata o casse) | Versati regolarmente dalla cooperativa | Doppio canale: contributi propri + versamenti della cooperativa |
Gestione fiscale | A cura del professionista o del commercialista | Completamente a carico della cooperativa | Il carico burocratico si riduce, restano solo gli adempimenti IVA |
Tutele (malattia, ferie, maternità) | Assenti o molto limitate | Complete, come per un dipendente | Tutele garantite dalla cooperativa + libertà del freelance |
Assicurazioni | Da stipulare in autonomia (RC professionale, infortuni) | Copertura INAIL e RC professionale incluse | Coperture attive per le attività in cooperativa |
Autonomia professionale | Totale, ma senza rete di supporto | Autonomia limitata ai progetti assegnati | Autonomia conservata, ma con una rete di supporto alle spalle |
Rischio mancati pagamenti | Alto, recupero crediti a carico del professionista | Basso, la cooperativa anticipa e garantisce la paga | Ridotto, perché le attività in cooperativa sono tutelate |
Costi di gestione | Commercialista, contributi, tasse | Trattenuta percentuale dalla cooperativa | Entrambe le componenti, ma meglio distribuite |
Quando conviene | Per chi ha pochi clienti e fatturati entro soglia | Per chi vuole sicurezza e zero burocrazia | Per chi è in transizione o vuole il meglio dei due mondi |
Contattaci per saperne di più