Freelancer e cooperativa: come funziona?
Perché un freelancer dovrebbe entrare in cooperativa?
Il rapporto tra freelancer e cooperativa è un modello sempre più diffuso: unisce l’autonomia tipica del lavoro indipendente con le tutele contrattuali di una realtà collettiva. In pratica, il freelancer entra come socio-lavoratore in una cooperativa (ad esempio Doc Servizi) e continua a lavorare in autonomia, ma le sue prestazioni vengono regolarizzate attraverso una busta paga. Questo significa: contributi previdenziali versati, copertura assicurativa, gestione fiscale e contabile a carico della cooperativa, diritto a malattia, maternità, ferie e disoccupazione.
In altre parole, il freelancer mantiene libertà professionale, ma non è più solo: alle spalle ha una rete organizzata che riduce rischi e burocrazia.
Perché un freelancer dovrebbe entrare in cooperativa?
Lavorare come freelance è stimolante, ma presenta molte criticità:
precarietà dei pagamenti, con ritardi o mancati compensi;
assenza di contributi pensionistici regolari;
nessuna copertura per malattia o infortunio;
gestione fiscale complessa e costosa (Partita IVA, commercialista, acconti, dichiarazioni).
Il modello freelancer e cooperativa nasce proprio per superare queste difficoltà. Diventando socio di una cooperativa, il professionista mantiene il controllo sul proprio lavoro, ma beneficia di un contratto di lavoro subordinato e delle relative tutele.
Come funziona in pratica il modello freelancer e cooperativa
1. L’ingresso in cooperativa
Il freelancer presenta domanda per diventare socio. Una volta accolto, ottiene uno status particolare: è contemporaneamente socio e lavoratore della cooperativa.
2. La gestione dei contratti
Quando il freelancer trova un cliente, non emette più fattura con Partita IVA (o almeno non sempre). È la cooperativa a stipulare il contratto con il cliente, garantendo pagamenti e coperture.
3. La retribuzione
Il compenso pattuito con il cliente entra in cooperativa, che trattiene una piccola percentuale per i servizi offerti (gestione fiscale, contributi, assicurazioni, amministrazione). Al freelancer viene corrisposta una busta paga con tutte le trattenute regolari.
4. I contributi e le tutele
La cooperativa versa i contributi previdenziali all’INPS, attiva coperture INAIL e RC professionale e garantisce ferie, malattia, maternità, disoccupazione.
Freelancer e cooperativa: i vantaggi
Contributi e pensione
Il freelancer non deve più preoccuparsi di versare da sé i contributi: lo fa la cooperativa. Questo evita i “buchi contributivi” e costruisce una pensione più solida.
Copertura assicurativa
La cooperativa offre assicurazioni obbligatorie (INAIL) e RC professionale, che da soli sarebbero costose e complicate da gestire.
Semplificazione burocratica
Niente più commercialista, dichiarazioni complicate o scadenze fiscali: ci pensa la cooperativa.
Tutele sociali
Con il modello freelancer e cooperativa si accede alle stesse tutele dei dipendenti: malattia, maternità, ferie retribuite, indennità di disoccupazione.
Autonomia protetta
Si continua a lavorare come freelance, scegliendo clienti e progetti, ma con la sicurezza di una rete che supporta e protegge.
Freelancer e cooperativa: i limiti da considerare
La cooperativa trattiene una percentuale sul lavoro svolto, quindi il netto in busta paga è inferiore al lordo concordato con il cliente.
Non tutti i tipi di prestazione si adattano facilmente a questo modello.
Richiede fiducia reciproca: il freelancer deve affidare alla cooperativa la gestione contrattuale e fiscale.
Freelancer e cooperativa: esempi concreti
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Artisti e musicisti: invece di aprire Partita IVA, possono entrare in cooperativa e ricevere buste paga per concerti e spettacoli.
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Tecnici dello spettacolo: con Doc Servizi, ad esempio, vengono assunti come soci-lavoratori e hanno copertura per rischi e contributi.
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Formatori e consulenti: possono alternare lezioni e progetti in cooperativa a incarichi gestiti con Partita IVA (se già attiva).
Domande frequenti
Un freelancer deve chiudere la Partita IVA se entra in cooperativa?
Non necessariamente: può mantenere la Partita IVA per alcune attività e usare la cooperativa per altre.
Quanto costa lavorare in cooperativa?
La cooperativa trattiene una percentuale sui lavori, ma in cambio gestisce burocrazia, contributi e assicurazioni.
Un freelancer in cooperativa perde autonomia?
No: resta libero di scegliere progetti e clienti, ma lavora con più sicurezza.
Si ha diritto a disoccupazione e maternità?
Sì, perché il freelancer è formalmente dipendente della cooperativa, quindi accede alle stesse tutele.
Il modello freelance e cooperativa
Il modello freelancer e cooperativa rappresenta una terza via tra la precarietà della Partita IVA e la rigidità del lavoro dipendente tradizionale. Permette di mantenere libertà professionale ma con le garanzie di un contratto regolare: contributi, assicurazioni, ferie, malattia, maternità.
Per chi lavora in settori instabili come spettacolo, cultura, arti e creatività, la cooperativa diventa non solo uno strumento amministrativo, ma una vera e propria comunità professionale. Non sei più solo: sei parte di una rete che ti sostiene, ti tutela e ti aiuta a crescere.
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