Gianluca Rame è socio Doc Servizi regista, montatore e autore di documentari e programmi televisivi. Ha sviluppato una carriera trentennale nel mondo dell’audiovisivo, spaziando tra cinema, televisione, e progetti istituzionali. Collabora stabilmente con l’archivio storico della Biennale di Venezia, con il Teatro di Roma e con la Fondazione Dario Fo e Franca Rame, per la quale si occupa della tutela e della promozione dell’archivio audiovisivo. Le sue regie includono documentari selezionati ai principali festival italiani e internazionali con uno stile che coniuga rigore narrativo e attenzione per l’aspetto umano dei protagonisti. Tra i suoi lavori più recenti: “Mare Aperto – Missioni in prima linea” (Rai3), “L’Ultimo Mistero Buffo” (Festa del Cinema di Roma / Rai3) e “Eckhart e il Logos” per Biennale Venezia / ASAC. Parallelamente, si occupa anche di video-teatro, contenuti multimediali per la comunicazione istituzionale e documentazione audiovisiva di eventi culturali.
Tra visione e tecnica, nei linguaggi che cambiano
“Il mio mestiere – che abbraccia regia, montaggio e progettazione audiovisiva in ambito televisivo e documentaristico – si sta evolvendo verso una maggiore ibridazione dei linguaggi. Oggi un autore deve muoversi agilmente tra piattaforme diverse (tv, web, eventi live), con una forte consapevolezza dei codici narrativi e visivi. La tecnologia è sempre più accessibile, ma proprio per questo serve una visione forte, che dia senso all’uso degli strumenti. A chi è giovane consiglio di imparare facendo: cercare esperienze sul campo, anche piccole, perché è lì che si costruisce la propria voce. Serve curiosità, rigore e soprattutto l’umiltà di ascoltare e osservare. La tecnica si impara, la sensibilità si coltiva nel tempo”.
Tra cielo e mare, storie in prima linea
“Tra i lavori che considero più significativi di quest’ultimo anno, c’è sicuramente Mare Aperto – Missioni in prima linea, una docu-serie in quattro puntate andata in onda su Rai3 questo inverno. È stato un progetto complesso, anche dal punto di vista tecnico: voli in elicottero, riprese in ambiente marino, droni, camere subacquee. Ma la sfida più intensa è stata quella emotiva: entrare con delicatezza nella vita dei protagonisti, conquistare la loro fiducia e restituire le loro storie con autenticità. La serie racconta il lavoro del Reparto Aeronavale della Guardia di Finanza, seguendo operazioni spesso ad alta tensione tra cielo e mare. Con uno stile registico immersivo e osservativo, abbiamo cercato di tenere insieme azione e introspezione, restando sempre aderenti alla realtà. Le videocamere erano presenti durante vere missioni operative. Anche le scene d’addestramento, girate con un taglio cinematografico, hanno raccontato la preparazione e la tensione che precedono ogni intervento”.
Diritti, rete, visione: il valore di essere soci
“Essere socio di Doc significa, prima di tutto, non essere soli. Tutela e diritti: Doc ti affianca nella gestione del lavoro autonomo, garantendo tutele previdenziali e amministrative che da soli sarebbe difficile ottenere. Rete e collettività: entri in una comunità di professionisti dell’audiovisivo con cui condividere esperienze, progetti, opportunità. È un valore umano e professionale. Sostenibilità: la cooperativa promuove una visione etica del lavoro culturale, dove il valore non è solo commerciale ma anche sociale e civile. Questo oggi è anche un atto politico”.