Qual è il regime fiscale più comune per i liberi professionisti in musica?
Il regime fiscale per musicisti e musiciste che lavorano come liberi professionisti in Italia dipende da diversi fattori: volume di guadagni annui, tipo di attività, eventuali collaborazioni con enti pubblici o privati e scelte di pianificazione a lungo termine
Il regime forfettario: scelta più comune tra i musicisti
Il regime forfettario è attualmente il più utilizzato da chi lavora nella musica come freelance, sia per attività artistiche (concerti, performance, insegnamento privato) sia per attività tecniche
.
Perché è conveniente?
Aliquota agevolata al 15%, ridotta al 5% per i primi cinque anni in caso di nuove attività.
Semplificazioni burocratiche: niente IVA, niente ritenute d’acconto, niente studi di settore.
Contabilità semplificata: non servono libri contabili complessi, basta tenere traccia delle fatture.
Limiti principali
Fatturato massimo annuo: 85.000 euro.
Non si possono scaricare le spese effettive (vale un coefficiente di redditività: per i musicisti è generalmente fissato al 67%).
Non è possibile lavorare per grandi committenti con vincoli contrattuali che richiedano gestione complessa dell’IVA.
Il regime ordinario: per chi ha alti volumi o spese elevate
Chi supera gli 85.000 euro annui o chi ha molte spese deducibili (strumenti costosi, studi di registrazione, collaboratori) può preferire il regime ordinario.
Caratteristiche principali
È obbligatorio superata la soglia dei ricavi.
Prevede IVA, ritenute, obblighi contabili e bilancio semplificato o ordinario.
Consente di scaricare tutte le spese reali sostenute per l’attività (viaggi, strumenti, corsi, attrezzature).
Questo regime è più complesso da gestire e richiede quasi sempre il supporto di un commercialista, ma per alcuni musicisti può risultare conveniente, specie se hanno alti investimenti in attrezzatura o collaborazioni con imprese strutturate.
La cooperativa come alternativa
Accanto ai regimi fiscali tradizionali, esiste un modello diverso: quello della cooperativa di lavoro per musicisti e musiciste, come Doc Servizi.
In questo caso:
Non serve aprire partita IVA.
La cooperativa gestisce fatturazione, contributi previdenziali e assicurazioni.
Si percepisce il compenso attraverso busta paga, con contributi regolari versati e diritto a malattia, maternità, ferie e disoccupazione.
È un’alternativa interessante per chi preferisce concentrarsi sulla musica e lasciare la parte fiscale e amministrativa a una struttura collettiva.
Quale scegliere in pratica?
Chi inizia: il forfettario è la scelta più immediata e semplice.
Chi ha guadagni elevati e molte spese: il regime ordinario può risultare più conveniente.
Chi cerca tutele e supporto gestionale: la cooperativa consente di lavorare senza partita IVA e con piena regolarità contributiva.
La cooperativa che semplifica la burocrazia
Il regime fiscale musicista non è unico: la scelta dipende dal percorso professionale e dagli obiettivi di carriera. Il regime forfettario rimane il più diffuso per i liberi professionisti in musica, ma non è l’unica possibilità. Valutare attentamente vantaggi, limiti e prospettive a lungo termine è essenziale per non trovarsi impreparati.
Prima di decidere, è sempre consigliato confrontarsi con un consulente fiscale o valutare l’ingresso in una cooperativa dello spettacolo, che semplifica molti aspetti burocratici.
| Aspetto | Regime forfettario | Regime ordinario | Cooperativa |
|---|---|---|---|
| Maturazione ricavi | Fino a 85.000 € annui. | Nessun limite ai ricavi. | Nessun limite: lavori tramite la partita IVA della cooperativa. |
| Aliquota fiscale | 5% per i primi 5 anni, poi 15%. | Aliquota IRPEF progressiva dal 23% in su. | Tasse e contributi gestiti in busta paga. |
| Gestione IVA | Non si applica l’IVA. | Gestione IVA obbligatoria con dichiarazioni periodiche. | Nessuna gestione IVA a carico di soci e socie: la cooperativa fattura per conto tuo. |
| Deducibilità spese | Non si scaricano le spese: applicato coefficiente di redditività. | Si deducono tutte le spese effettive (strumenti, viaggi, corsi, studi). | Non gestisci deduzioni: la cooperativa ti riconosce netto in busta paga. |
| Tutele | Nessuna tutela aggiuntiva, solo quella del regime fiscale scelto. | Nessuna tutela di tipo previdenziale aggiuntiva, salvo quelle contributive. | Copertura INAIL, RC professionale, contributi previdenziali, ferie, malattia, maternità e disoccupazione. |
| Gestione amministrativa | Semplificata, ma serve comunque emettere fatture e gestire scadenze fiscali. | Complessità elevata: obbligo di commercialista. | Tutto gestito dalla cooperativa: tu ti concentri sulla musica. |
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